“La mia amicizia con Chanel è durata dieci anni, gli ultimi della
sua vita. La sua intimità mi parve allora cosi' rivelatrice che pubblicai di
getto Chanel solitaire, i miei ricordi. Oggi torno a lei dopo un
distacco di dieci anni. I numerosi libri e documenti pubblicati tracciano altri
cammini, diversi dal mio”. Claude Delay,
scrittrice e psicanalista francese, ha avuto la fortuna di conoscere Coco Chanel
negli ultimi anni della sua vita e di aver raccolto le sue confessioni che
aveva gia' riunito in un primo libro nel 1971, un ritratto autentico dell'indimenticabile
signora della moda.
”Nato alla fine della sua vita, il mio unico proposito - scrive l'autrice della biografia che torna in libreria in Italia, ampliata e corretta dalla stessa autrice, il primo ottobre per Lindau, dopo essere stata pubblicata la prima volta nel 1971 con lo pseudonimo di Claude Baillen - è stato di ritrovare la sua storia, quella di una Chanel intima, il cui vissuto mi aveva fatto penetrare il segreto di un creatore al femminile e di un’inalterabile infanzia. Una Chanel gloriosa, ma anche ferita, fragile. Questo libro e' la storia di una donna”.
''Ho conosciuto Coco Chanel in Rue Cambon, sul finire della sua vita. Per caso - scrive - quel caso di cui lei aveva fatto la propria superstizione. Entrò nel suo negozio, dove stavo scegliendo un foulard stringendo dei libri sotto il braccio. “Lei e' fortunata ad avere il tempo di leggere” mi disse. “Io invece, vivo come una prigioniera. Venga a fare colazione con me un giorno”. Era così intensa, così accattivante sotto la sua paglietta dispotica, al fondo della scala aggrappata agli specchi, che indistintamente sentii su di lei gli effluvi del suo profumo e quelli, più proibiti, di un’inalterabile adolescenza. Chanel salutò per l'ultima volta la sua amica una domenica pomeriggio, sul marciapiede davanti all'Hotel Ritz, dove abitava a Parigi. Morì poche ore dopo, sola, nella sua stanza. Era il 10 gennaio 1971”.
Dalle pagine del libro emerge il ritratto di una donna ambiziosa, inquieta, instancabile sul lavoro, preda di paure profonde e di passioni incontrollabili, ma soprattutto vittima di delusioni brucianti e di una solitudine che nessun amore né amicizia né trionfo riuscirono a cancellare. Chanel parla alla giovane cliente che diventa un’amica, senza segreti, raccontando di sè, delle ferite dell'infanzia, dei suoi abiti, dei successi e delle sconfitte, degli uomini della sua vita: il padre Albert, il grande e tragico amore Boy Capel, gli amanti famosi, il duca di Westminster, il granduca Dimitri Romanov, Pierre Reverdy, Paul Iribe, gli amici celebri, come Sergej Djagilev, Pablo Picasso, Misia Sert, Jean Cocteau.
Il racconto di Claude Delay rappresenta, dunque, un caso a sè nella lunga serie di libri dedicati a Chanel, perchè riproduce con assoluta fedeltà la voce stessa della creatrice di moda, le sue emozioni, i suoi pensieri, i suoi sentimenti, senza intenti celebrativi, ma con l'obiettivo di far conoscere una donna che fu eccezionale, ma anche infinitamente autentica.
Sono state inserite inoltre circa sessanta fotografie che corredano e accompagnano il racconto della vita della creatrice di moda più amata di tutti i tempi.
”Nato alla fine della sua vita, il mio unico proposito - scrive l'autrice della biografia che torna in libreria in Italia, ampliata e corretta dalla stessa autrice, il primo ottobre per Lindau, dopo essere stata pubblicata la prima volta nel 1971 con lo pseudonimo di Claude Baillen - è stato di ritrovare la sua storia, quella di una Chanel intima, il cui vissuto mi aveva fatto penetrare il segreto di un creatore al femminile e di un’inalterabile infanzia. Una Chanel gloriosa, ma anche ferita, fragile. Questo libro e' la storia di una donna”.
''Ho conosciuto Coco Chanel in Rue Cambon, sul finire della sua vita. Per caso - scrive - quel caso di cui lei aveva fatto la propria superstizione. Entrò nel suo negozio, dove stavo scegliendo un foulard stringendo dei libri sotto il braccio. “Lei e' fortunata ad avere il tempo di leggere” mi disse. “Io invece, vivo come una prigioniera. Venga a fare colazione con me un giorno”. Era così intensa, così accattivante sotto la sua paglietta dispotica, al fondo della scala aggrappata agli specchi, che indistintamente sentii su di lei gli effluvi del suo profumo e quelli, più proibiti, di un’inalterabile adolescenza. Chanel salutò per l'ultima volta la sua amica una domenica pomeriggio, sul marciapiede davanti all'Hotel Ritz, dove abitava a Parigi. Morì poche ore dopo, sola, nella sua stanza. Era il 10 gennaio 1971”.
Dalle pagine del libro emerge il ritratto di una donna ambiziosa, inquieta, instancabile sul lavoro, preda di paure profonde e di passioni incontrollabili, ma soprattutto vittima di delusioni brucianti e di una solitudine che nessun amore né amicizia né trionfo riuscirono a cancellare. Chanel parla alla giovane cliente che diventa un’amica, senza segreti, raccontando di sè, delle ferite dell'infanzia, dei suoi abiti, dei successi e delle sconfitte, degli uomini della sua vita: il padre Albert, il grande e tragico amore Boy Capel, gli amanti famosi, il duca di Westminster, il granduca Dimitri Romanov, Pierre Reverdy, Paul Iribe, gli amici celebri, come Sergej Djagilev, Pablo Picasso, Misia Sert, Jean Cocteau.
Il racconto di Claude Delay rappresenta, dunque, un caso a sè nella lunga serie di libri dedicati a Chanel, perchè riproduce con assoluta fedeltà la voce stessa della creatrice di moda, le sue emozioni, i suoi pensieri, i suoi sentimenti, senza intenti celebrativi, ma con l'obiettivo di far conoscere una donna che fu eccezionale, ma anche infinitamente autentica.
Sono state inserite inoltre circa sessanta fotografie che corredano e accompagnano il racconto della vita della creatrice di moda più amata di tutti i tempi.
In uscita il 1° ottobre in Italia pubblicato da Lindau |
Fonte: ANSA
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