giovedì 4 ottobre 2012

Una leggenda chiamata N. 5


Coco Chanel durante un breve soggiorno in Costa Azzurra, decide di far visita a Ernest Beaux, amico di alcuni suoi importanti contatti e chimico nel settore dei profumi. L’uomo lavora a Grasse e Chanel gli deve in parte il successo del suo primo profumo: Chanel N. 5

In quel periodo il profumiere stava lavorando sulle aldeidi, prodotti di sintesi molto efficaci nel conferire maggiore leggerezza alle materie prime, ma relativamente instabili e dunque molto costosi. Il chimico trova un accordo con Mademoiselle e le sottopone, nell’arco dell’anno 1921, due serie di campioni numerati, tra i quali lei sceglie il numero cinque. Beaux dichiara di aver miscelato ben ottantatre ingredienti, tra cui una prevalenza di gelsomino e una forte dose di aldeidi. Sostiene di aver ricreato la sensazione provata durante un soggiorno nella regione artica, dove aveva respirato il fresco profumo esalato dai laghi e dai fiumi sotto il sole di mezzanotte. In concomitanza con il lancio della sua nuova collezione, il 5 maggio del 1921, Gabrielle presenta lo Chanel n. 5. Il profumo ricorda difficilmente un sentore di fiori già conosciuto, né si riesce a paragonarlo a un bouquet di fiori riconoscibile, piuttosto sembra un’astrazione fiorita, creata dal nulla per sedurre misteriosamente chiunque la scopre. Il profumo è al contempo moderno e classico come Chanel, semplice, ma di un’assoluta eleganza e dal giorno della sua comparsa incanta e stupisce come fosse stato appena ideato. Le informazioni sui reali componenti, tracciano come note di testa il Neroli, l’arancio amaro di Grasse, l’ylang-ylang delle Comore e una miscela di aldeidi; il cuore del profumo è composto dal gelsomino di Grasse e dalla rosa di maggio; le note di fondo uniscono all’accordo del sandalo il vetiver e la vaniglia di Bourbon. Un profumo di eterna femminilità, glorificato dalle più belle donne del pianeta, dalla leggendaria Marilyn Monroe, che lo pubblicizza involontariamente nel 1954 con la  dichiarazione ormai divenuta una frase cult “Vado a letto solo con due gocce di Chanel n. 5”, a Catherine Deneuve nel 1970, fino a Nicole Kidman, che nel 2004 gira una pubblicità televisiva di gran pregio per la regia di Baz Luhrmann, ispirata al film Moulin Rouge del 2001. Per l’occasione la Kidman indossa sulla schiena nuda, una collana lunga un metro, in oro 18 carati e comprendente 320 diamanti per un totale di 13 carati. La collana mostra un ciondolo di forma circolare con al centro la scritta N. 5. Il gioiello non è in vendita, ma fa parte dell’archivio della pregiata gioielleria Chanel. La qualità del profumo è altissima, e proprio per questo il gelsomino di Grasse, la fragranza più costosa, viene realmente coltivato nel sud della Francia, in giardini riservati a Chanel, dove è controllato costantemente. Coco desiderava che N. 5 fosse il più costoso profumo al mondo e naturalmente è riuscita nel suo intento. A quell’epoca i profumi erano accomunati da involucri fantasiosi: i produttori di cristalli si sbizzarrivano a creare flaconi dalle forme estremamente varie e sovraccariche di ornamento. Gabrielle storce il naso di fronte a quelle ridicolaggini e innamorata com’è del rigore e della semplicità, impone un flacone minimalista a forma di parallelepipedo, che permette di ammirare in tutto il suo splendore il prezioso liquido dorato che racchiude. Il flacone non deve in alcun modo oscurare il vero oggetto del desiderio e dunque deve essere il più funzionale possibile. Chanel ne sceglie uno dalle linee Art Déco, senza alcuna traccia di decorativismo. Dal 1924, per non esporsi al giudizio di eccessiva austerità dell’oggetto, il tappo viene sfaccettato attraverso un taglio a smeraldo e gli angoli del flacone vengono arrotondati. Il gusto per la semplicità, manifestato nella scelta del nome e del flacone, si riscontra nell’intero packaging e quindi anche nell’etichettatura: un rettangolo bianco su cui risalta il cognome Chanel in caratteri neri. 

Alla fine del 2008, la società di produzione di profumi Chanel lancia sul mercato una reinterpretazione dello storico profumo. Il lancio pubblicitario reca lo slogan “E se fosse la prima volta…?”, presentando nuovamente una fragranza astratta che ricorda la freschezza della rugiada del mattino, con la rosa e il gelsomino a offrire delicate trasparenze. Una riedizione di N. 5 connotata da tonalità più delicate e chiamata appunto N. 5 Eau Première.

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