Coco Chanel durante
un breve soggiorno in Costa Azzurra, decide di far visita a Ernest Beaux, amico
di alcuni suoi importanti contatti e chimico nel settore dei profumi. L’uomo
lavora a Grasse e Chanel gli deve in parte il successo del suo primo profumo: Chanel N. 5.
In quel periodo il
profumiere stava lavorando sulle aldeidi, prodotti di sintesi molto efficaci
nel conferire maggiore leggerezza alle materie prime, ma relativamente
instabili e dunque molto costosi. Il chimico trova un accordo con Mademoiselle
e le sottopone, nell’arco dell’anno 1921,
due serie di campioni numerati, tra i
quali lei sceglie il numero cinque. Beaux dichiara di aver miscelato ben
ottantatre ingredienti, tra cui una prevalenza di gelsomino e una forte dose di aldeidi. Sostiene di aver ricreato la
sensazione provata durante un soggiorno nella regione artica, dove aveva
respirato il fresco profumo esalato dai laghi e dai fiumi sotto il sole di
mezzanotte. In concomitanza con il lancio della sua nuova collezione, il 5 maggio del 1921, Gabrielle presenta lo
Chanel n. 5. Il profumo ricorda difficilmente un sentore di fiori già
conosciuto, né si riesce a paragonarlo a un
bouquet di fiori riconoscibile, piuttosto sembra un’astrazione fiorita,
creata dal nulla per sedurre misteriosamente chiunque la scopre. Il profumo è
al contempo moderno e classico come Chanel, semplice, ma di un’assoluta
eleganza e dal giorno della sua comparsa incanta e stupisce come fosse stato
appena ideato. Le informazioni sui reali componenti, tracciano come note di testa il Neroli, l’arancio amaro di Grasse, l’ylang-ylang delle Comore e una miscela di aldeidi; il cuore del profumo è composto dal gelsomino di Grasse e dalla rosa di maggio; le note di fondo uniscono all’accordo del sandalo il vetiver e la vaniglia di
Bourbon. Un profumo di eterna femminilità, glorificato dalle più belle
donne del pianeta, dalla leggendaria Marilyn Monroe, che lo pubblicizza
involontariamente nel 1954 con la
dichiarazione ormai divenuta una frase cult “Vado a letto solo con due
gocce di Chanel n. 5”,
a Catherine Deneuve nel 1970, fino a Nicole Kidman, che nel 2004 gira una
pubblicità televisiva di gran pregio per la regia di Baz Luhrmann, ispirata al
film Moulin Rouge del 2001. Per
l’occasione la Kidman
indossa sulla schiena nuda, una collana lunga un metro, in oro 18 carati e
comprendente 320 diamanti per un totale di 13 carati. La collana mostra un
ciondolo di forma circolare con al centro la scritta N. 5. Il gioiello non è in
vendita, ma fa parte dell’archivio della pregiata gioielleria Chanel. La
qualità del profumo è altissima, e proprio per questo il gelsomino di Grasse,
la fragranza più costosa, viene realmente coltivato nel sud della Francia, in
giardini riservati a Chanel, dove è controllato costantemente. Coco desiderava
che N. 5 fosse il più costoso profumo al mondo e naturalmente è riuscita nel
suo intento. A quell’epoca i profumi erano accomunati da involucri fantasiosi:
i produttori di cristalli si sbizzarrivano a creare flaconi dalle forme
estremamente varie e sovraccariche di ornamento. Gabrielle storce il naso di
fronte a quelle ridicolaggini e innamorata com’è del rigore e della semplicità,
impone un flacone minimalista a forma di parallelepipedo, che permette di
ammirare in tutto il suo splendore il prezioso liquido dorato che racchiude. Il
flacone non deve in alcun modo oscurare il vero oggetto del desiderio e dunque
deve essere il più funzionale possibile. Chanel ne sceglie uno dalle linee Art Déco, senza alcuna traccia di
decorativismo. Dal 1924, per non esporsi al giudizio di eccessiva austerità
dell’oggetto, il tappo viene sfaccettato attraverso un taglio a smeraldo e gli
angoli del flacone vengono arrotondati. Il gusto per la semplicità, manifestato
nella scelta del nome e del flacone, si riscontra nell’intero packaging e quindi anche
nell’etichettatura: un rettangolo bianco su cui risalta il cognome Chanel in
caratteri neri.
Alla fine del 2008, la società di produzione di profumi
Chanel lancia sul mercato una reinterpretazione dello storico profumo. Il
lancio pubblicitario reca lo slogan “E se fosse la prima volta…?”, presentando
nuovamente una fragranza astratta che ricorda la freschezza della rugiada del
mattino, con la rosa e il gelsomino a offrire delicate trasparenze. Una
riedizione di N. 5 connotata da tonalità più delicate e chiamata appunto N. 5 Eau Première.
bell'articolo! Io adoro la storia dei profumi, e Chanel N°5 è il profumo della mia mamma <3
RispondiEliminaGrazie!
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