lunedì 15 ottobre 2012

Ditelo con i fiori


In questa giornata tipicamente autunnale vorrei parlarvi di fiori così risolleviamo il morale. Colgo quest’occasione perché ho appena terminato un libro bellissimo che spero molte di voi abbiano letto, altrimenti ve lo consiglio caldamente: Il linguaggio segreto dei fiori, opera prima della scrittrice americana Vanessa Diffenbaugh.
Trama semplice, ma originale e sincera, la protagonista, Victoria, una ragazza dalla vita piuttosto difficile è il classico personaggio con cui entri in empatia istantaneamente, ma ecco, leggetevelo, non dirò di più se non che Victoria di natura reticente al contatto umano e sociale, ha un modo tutto speciale di comunicare, lei comunica attraverso i fiori.
Il cosiddetto linguaggio dei fiori, conosciuto anche come florigrafia, è un modo di comunicazione sviluppatosi nell'Ottocento, per cui i fiori e gli allestimenti floreali venivano utilizzati per esprimere sensazioni e sentimenti anche profondi.
L'attribuzione di un significato simbolico ai fiori e alle piante risale fin all'antichità e nel Medioevo e nel Rinascimento, ai fiori si usò spesso attribuire significati morali. Tuttavia è con l'Ottocento e soprattutto nell’Inghilterra vittoriana, che l'interesse per il linguaggio dei fiori assunse massima rilevanza, legato alla comunicazione dei sentimenti, tanto che si diffuse un'editoria specializzata nella stampa dei flower books, elegantemente illustrati con incisioni e litografie.
Tale linguaggio fu introdotto, da Mary Wortley Montagu, moglie dell'ambasciatore inglese a Costantinopoli, dopo il suo soggiorno nella capitale turca nel primo decennio del Settecento. Nelle sue lettere, pubblicate nel 1763, riferiva dell'usanza, chiamata selam,di attribuire significati simbolici a ogni sorta di oggetti, e in particolare ai fiori, ai frutti e alle piante.
fiore di lillà indica le prime emozioni d'amore

Nel libro che ho letto si fa riferimento ad un dizionario redatto con molta fatica da Victoria stessa. La scrittrice racconta di aver fatto come il suo personaggio, lunghe ricerche in biblioteca per arrivare ad una sorta di compromesso fra tutte le discrepanze trovate nei vari volumi letti. Il linguaggio dei fiori resta ambiguo, varia spesso a seconda del periodo in cui un determinato libro è stato redatto, ma in linea generale il lillà rappresenterà sempre l’amore puro e le prime emozioni d’amore, così come il basilico indicherà l’odio e la rosa rossa l’amore passionale.
Vi garantisco che mi si è aperto un mondo comunicativo che non conoscevo e non riesco più a guardare i fiori se non in quest’ottica, proverò anche a fare regali documentandomi sui vari significati. Ad esempio grande dubbio il girasole: per alcuni devozione per altri falsa ricchezza. Se alcune future spose vorranno potremmo scegliere insieme i fiori più adatti che non sono le rose bianche (un cuore che non conosce l’amore), ma il fiore dell’arancio, come da tradizione, le camelie, i lillà o le rose rosse. Ovviamente rispettando il gusto di ciascuno, ma credetemi dopo aver letto questo libro scoprirete un viaggio magico e fuori dal tempo.

Vi lascio il link al sito ufficiale del romanzo:  

http://www.illinguaggiosegretodeifiori.com/

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